Seminario “Depressione-Mania: le coordinate per un equilibrio” 22 novembre 2008

22 novembre 2008
Roma Eventi – Via Alibert, 5/a

GIORNATA DI STUDIO
“Depressione-Mania: le coordinate per un equilibrio”

Una nuova occasione per riflettere intorno a temi centrali nella teoria e nella clinica psicoanalitica, di sviluppare e di approfondire i molteplici temi clinici e teorici che Ferrari ha aperto durante la sua ricerca cui ha dedicato la maggior parte della propria esistenza e di promuovere l’apertura della discussione anche a studiosi di altre discipline sulle ipotesi che nel corso della nostra attività è stato e sarà possibile formulare.

Studiando differenze ed analogie tra il lavoro del lutto e la situazione melanconica, Freud ne individua il passaggio alla mania in un’alternanza ciclica, connessa con la necessità dell’Io di liberarsi dal vincolo libidico che lo lega all’oggetto.
Se partiamo dal presupposto secondo il quale la corporeità (l’Uno) è l’oggetto primo della mente (Bino) e al tempo stesso ne è l’origine, ed utilizzando la nostra esperienza clinica, arriviamo a considerare ciò che viene descritto come depressione e ciò che viene descritto come mania come due facce di una stessa medaglia, due momenti che coesistono nel sistema individuo e accompagnano le alterne vicende della reciproca relazione tra corporeità e psichicità:  possiamo tentare di individuare le caratteristiche funzionali di questo sistema complesso, collocandoci in un vertice altro rispetto alla prospettiva psicopatologica.
Ci domandiamo: potremmo considerare allora la depressione e la mania come coloriture emotive, che accompagnano l’avvicendarsi di stati della mente e della relazione tra Uno e Bino, e di conseguenza come due aspetti fondamentali del funzionamento umano, implicati nel processo della nascita del pensiero?
Araba fenice capace di morire e rinascere dalle sue stesse ceneri, il processo creativo del pensiero poggia sull’esistenza di entrambi i momenti. La presenza di uno solo dei due poli non permetterebbe di pensare, non permetterebbe di entrare come protagonisti nel nostro vivere.

 

 

 

Seminario “Le emozioni nella relazione terapeutica: ostacolo o risorsa?” Firenze, 26 Gennaio 2008

26 gennaio 2008
Firenze
Ospedale Santa Maria Nuova: Sala Martino Quinto

GIORNATA DI STUDIO
LE EMOZIONI NELLA RELAZIONE TERAPEUTICA:
OSTACOLO O RISORSA?

Le emozioni, insieme con le sensazioni che le generano, costituiscono l’origine del pensiero. Se la distanza tra la ragione e il sentimento fosse eccessiva, resteremmo senza una importante fonte di orientamento e se l’emozione rompesse gli argini, l’intero sistema corpo-mente sarebbe in pericolo. E’ proprio nello snodo tra sensazioni, emozioni, prime forme rappresentative ed espressive (come ad esempio, il linguaggio onirico) e corrispondenze significative con aree della coscienza, che si colloca l’”alba del pensiero”. Nella relazione analitica e nella relazione medico-paziente, le emozioni svolgono un ruolo determinante nell’attivazione di processi trasformativi. Per questo crediamo che ogni training formativo per quelle che potremmo che potremmo definire in senso lato “relazioni d’aiuto” debba rivolgere una particolare attenzione alla presenza della sfera emozionale nel contesto terapeutico. Proponiamo una giornata di studio sulla questione dell’uso della dimensione emotiva nel contesto terapeutico e formativo per contribuire alla ricerca su di un tema che ci sembra di importanza centrale in ambito clinico.

 

Seminario “Il Cambiamento nella relazione analitica” 9 Giugno 2007

GIORNATA DI STUDIO

“IL CAMBIAMENTO NELLA RELAZIONE ANALITICA”

Roma Eventi – Via Alibert, 5/a

Fin dalle sue origini la psicoanalisi si è interrogata sulla questione del cambiamento in relazione alla fine dell’analisi.

Sviluppando la sua ipotesi che colloca la dimensione corporea come origine della mente e suo oggetto primo, A. Ferrari giunge ad una trasformazione del modo di intendere la relazione analitica, la sua tecnica, le sue finalità. La relazione analitica viene da lui considerata come un sistema autointerpretante, che contiene al suo interno i parametri per una sua validazione, caratterizzato dalla duplice costante dinamica dell’andare verso se stesso dell’analizzando e del tornare verso se stesso dell’analista. Centrale in questa impostazione la responsabilità dell’analizzando verso se stesso.

Ne deriva la necessità di ripensare in termini teorico-clinici la questione del cambiamento nella relazione analitica, in quanto, partendo da questi presupposti, non possiamo più assumere tra gli obbiettivi della relazione analitica né quello di una finalità riparativa né quello di fornire all’analizzando strumenti di crescita.

Che cosa cambia? Come cambia? Attraverso quali strumenti clinici?
Ci è sembrato interessante estendere a quanti ne siano interessati il dibattito clinico e teorico che da circa un anno stiamo svolgendo all’interno del nostro gruppo di ricerca intorno a questo tema.

L’Istituto Psicoanalitico di Ricerca e Formazione “Armando B. Ferrari”, fondato da A. Ferrari nel 2005, si propone di riflettere intorno a temi centrali nella teoria e nella clinica psicoanalitica, di sviluppare e di approfondire i molteplici temi clinici e teorici che A.B. Ferrari ha aperto durante la sua ricerca cui ha dedicato la maggior parte della propria esistenza e di promuovere occasioni di riflessione e dibattito con altri studiosi appartenenti alla nostra e ad altre discipline sulle ipotesi che nel corso della nostra attività è stato e sarà possibile formulare.

 

 

 

 

 

 

Congresso Internazionale: “IV Incontro Italo Brasiliano di Psicoanalisi. La metafora nella relazione analitica” – Firenze, Luglio 2006;

IV Incontro Italo-Brasiliano di Psicoanalisi

LA METAFORA NELLA RELAZIONE ANALITICA

28, 29, 30 Luglio 2006

Convitto Ecclesiastico della Calza

Piazza della Calza 6 – 50125 Firenze

28/07/2006 

La metafora nel linguaggio della Relazione Analitica

Prima Sessione

Moderatore: S. Facchini Discussant: A. M. De Azevedo e A. Panza

09.00-10.00 Saluti delle autorità e presentazione delle delegazioni

10.00-10.30 G. Di Giacomo: l’incontro tra Ferrari e Garroni 

10.30-10.45 Coffee break 

10.45-13.00 Discussione delle relazioni: P. Bria; L. Abensour e A. Nastasi; N. Bonanome

13.00-15.00 Pausa

La metafora nel linguaggio della Relazione Analitica

Seconda Sessione

Moderatore: M. Favilli Discussant: P. Bucci e Y. Saigh

15.00-16.30 Discussione delle relazioni: A. Panza; A. M. De Azevedo e A. M. Vannucchi; M. Tawill

16.30-17.00 Pausa

17.00-18.30 Discussione delle relazioni: S. Godoy; M. L. Da Camara; A. Dickinson

29/07/2006

Medicina, Psichiatria e Psicoanalisi

Moderatore: P. Bucci Discussant: G. Rossi e M. T. França

09.00-10.30 Discussione delle relazioni: W. Procaccio; T. De Barros; L. Angelucci

10.30-10.45 Coffee break

10.45-13.00 M. Resti, S. Trapani: 

L’esperienza del ricovero in Medicina Generale in bambini ed adolescenti 

13.00-15.00 Pausa

Il lavoro clinico con Bambini ed Adolescenti

Moderatore: I. Bigonzi Discussant: N. Mazzon e F. Romano

15.00-16.30 Discussione delle relazioni: M. T. França

16.30-17.00 Pausa 

17.00-18.30 Discussione delle relazioni: A. M. Vannucchi; P. Carignani

30/07/2006

Revisione dei concetti freudiani di Lutto e Malinconia

Moderatore: M. Romanini Discussant: R. Aleotti e W. Procaccio

09.00-10.30 Discussione delle relazioni: F. Romano; A. Goulart

10.30-10.45 Coffee break

10.45-13.00 Discussione delle relazioni: R. Carvalho; S. De Azambuja; M. C. Da Silva

13.00-14.00 Chiusura dei lavori

La metodologia di lavoro, già ampiamente sperimentata nei precedenti incontri, sottolinea e privilegia la necessità di lasciare il margine più ampio alla discussione. È infatti caratteristica di questi incontri promuovere un clima di studio e di ricerca, che favorisce e auspica una partecipazione attiva dei convenuti. A tal fine le relazioni che saranno discusse nel IV Incontro verranno inviate agli iscritti tramite posta elettronica prima dell’Incontro, affinché, in sede di convegno, la lettura preventiva consenta a ciascuno di entrare direttamente nel merito dei temi trattati.