“Ogni cosa fluisce nell’altra senza che si possa afferrare (…) Anche sotto la pesante coltre di neve vediamo i bucaneve e qualcosa di nuovo che cresce”
(Shunryu Suzuki-roshi, 1971).
Comprendere e accettare il concetto di unità e di immanenza è difficile per la nostra mente che tende piuttosto a creare legami di causa e effetto. Che cosa viene prima e cosa determina che cosa?
Qual è la causa della sofferenza? Si può credere che capirne la causa sia sufficiente per eliminarla. Più difficile è accettare che piacere e dolore, amore e odio, vita e morte, mente e corpo, coesistono come elementi opposti e complementari, immanenti in ognuno di noi.
La questione, quindi, non è cosa viene prima, cosa generi cosa, ma come, in che modo aspetti apparentemente contradittori possano coesistere e reciprocamente generarsi ad ogni istante.
È il vento che fa la vela?
Avrebbe senso la vela se non ci fosse il vento? E il vento esisterebbe se non ci fosse la vela?
Nel contesto della relazione analitica l’analista è lì in quanto qualcuno bussa alla sua porta e l’analizzando è lì in quanto qualcuno – l’analista – si dispone ad aprire quella porta.
Entrambi si dispongono a un incontro.
Chi incontra chi?
Ognuno dei due è strumento, tramite, per incontrare il nuovo e fino ad allora ignoto, di se stessi. Nella nostra ipotesi l’analista si confronta continuamente con qualcosa che è nuovo, con l’ignoto. Il nuovo dell’altro, il nuovo di se stesso, il nuovo della relazione che si costruisce istante dopo istante, lungo un arco di tempo tanto imprecisato quanto definito.
Tutto questo, che presuppone l’improvvisare, appoggia su presupposti e su una linea metodologica definiti.
Proponiamo ai partecipanti una discussione e un confronto su questa nostra ipotesi metodologica che si basa sulla compresenza di determinato e indeterminato come fonte di processi trasformativi nel contesto della relazione analitica.
“Non ascoltando me, ma il Logos, è saggio intuire che tutto è Uno, e che l’Uno è tutto”
(Eraclito, Frammento 50)
“E’ la medesima realtà il vivo e il morto, il desto e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli, e quelli di nuovo mutando son questi”
(Eraclito, Frammento 88).
PROGRAMMA GIORNATA STUDIO
Ore 9,00 – APERTURA
Fausta Romano
Ore 9,45 – PRESENTAZIONE VIGNETTA CLINICA
Ore 10,00 – DISCUSSIONE
Ore 11,30 – COFFEE BREAK
Ore 11,45 – PRESUPPOSTI E METODO
Paolo Bucci
Ore 12,15 – DISCUSSIONE
Ore 13,30-14,00 – CHIUSURA
Paolo Bucci, Massimo Romanini, Fausta Romano